venerdì 20 gennaio 2023

Council on Foreign Relations




Il CFR - UNA DELLE PIU' POTENTI ORGANIZZAZIONI CHE MANOVRANO IL MONDO. 

Italianizzato in Consiglio per gli Affari Esteri, è un influente gruppo di potere mondialista nato dai membri della Tavola Rotonda, The Round Table, i cui membri hanno come obiettivo la creazione di un GOVERNO UNICO MONDIALE

Esistono attualmente diverse organizzazioni derivanti dal Gruppo Bilderberg: La più grossa è la “Tavola Rotonda”, che comprende il “Britains Royal Institute of International Affairs”, gli Istituti di Affari Internazionali del Canada, dell’Australia, del Sud Africa, dell’India e dell’Olanda, e gli “Institute of Pacific Relations” di Cina, Russia e Giappone. Uno dei distaccamenti della “Tavola Rotonda”, con sede negli Stati Uniti, si chiama “Council on Foreign Relations”, abbreviato in CFR. L’origine del CFR risale al 1921 e uno dei suoi fondatori, Edward Mandell House, che è stato il principale consigliere politico del presidente Woodrow Wilson, venne accusato di essere il vero manovratore dell’amministrazione Wilson dal 1913 al 1921. 

Per ironia, House era un noto marxista. Interpretava il socialismo come una forma di totalitarismo e, seguendo la sua concezione, fece istituire dalla casa Bianca una Banca Centrale indipendente, che controllasse la valuta degli Stati Uniti. Fino al 1913 il Congresso degli Stati Uniti aveva controllato l’emissione del denaro, ma solo un anno dopo venne varato il “Federal Reserve Act”, che attuò il passaggio di questo potere dal Congresso a una banca centrale privata. House, inoltre, propose il sedicesimo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti, che introdusse l’imposta sul reddito, un’altra idea presa da Karl Marx. House scrisse il programma per la “Lega delle Nazioni”, che fu la proposta avanzata dal presidente Wilson alla “Conferenza di Pace” di Parigi del 1919. Il biografo ufficiale di House, Charles Seymour, disse che Wilson “approvò il disegno di House praticamente in toto; il suo intervento personale fu limitato solo alla fraseologia”. 

Al termine del mandato di Wilson, nel 1921, House e i suoi sostenitori avevano istituito il “Council on Foreign Relations” (CFR). Fin dal principio, il loro intento era quello di creare un Governo Unico Mondiale, basato su un sistema finanziario centralizzato, caratterizzato da un particolare mix di capitalismo e di socialismo, di opportunismo e di idealismo. Al primo meeting del CFR, si ritrovarono gli appartenenti alla élite più ricca e famosa degli Stati Uniti. Entro il primo anno, la Fondazione Rockefeller e la Carnegie stanziarono dei finanziamenti per il CFR, che così poté espandersi. Al Presidente Franklin Roosevelt va addossata la responsabilità di avere riempito il Dipartimento di Stato di membri del CFR nel 1940, così che la seguente generazione di membri del CFR si trovò già inserita nei centri del potere. Il Quartiere Generale del CFR si trova a New York, nella Harold Pratt House, una storica residenza situata all’angolo tra la Park Avenue e la 68esima strada; rappresenta il lascito di un erede della ricchezza della “Standard Oil”dei Rockefeller, Charles Pratt, il quale donò l’edificio nel 1929. Nel 2006, oltre quattromila appartenenti all’establishment del potere degli Stati Uniti erano membri del CFR.

Nonostante il CFR svolga un ruolo importante nella formazione delle decisioni prese dal Governo, resta sconosciuto a molti cittadini. Solo una persona su cinquemila conosce l’organizzazione, e una percentuale ancora minore è al corrente dei suoi reali scopi. Durante i primi 50 anni della sua esistenza, il CFR ha suscitato scarso interesse, da parte dei media. Un così grande anonimato vi potrà apparire strano, almeno finché non avrete visto la lista dei membri del CFR; infatti essa include i principali dirigenti del New York Times, del Washington Post, del Los Angeles Times, del Wall Street Journal, della NBC, della CBS, della ABC, della FOX, del Time, di Fortune, di Business Week, di U.S. News e di World Report e di molte altre testate giornalistiche. Finché i media prendono parte alle conferenze, perché dovremmo pensare che siano discreti, al riguardo? Se non c’è niente di male, perché dovrebbero autocensurarsi ? Lo storico Arthur Schlesinger Junior ha definito il CFR una “organizzazione centrale” nel cuore dell’establishment americano. Il Newsweek ha definito i leader del CFR come “l’establishment che determina la politica estera degli Stati Uniti”. 

Richard Rovere, scrivendo sulla rivista Esquire, individuò in loro “una sorta di presidio della parte dell’establishment che determina il nostro futuro come nazione”. Sono oltre duecento, tra giornalisti, corrispondenti e responsabili della comunicazione, i membri che difendono il diritto del CFR a tenere riunioni riservate, sulla base di una presunta necessità di avere un luogo in cui i leader coinvolti possano parlare liberamente, per analizzare gli eventi cruciali che spingono la politica degli Stati Uniti verso un mondo dominato dall’economia e cercare di raggiungere delle intese per le soluzioni politiche da prendere. Una volta che queste soluzioni politiche vengono trovate, allora la stampa e i pubblici dibattiti vengono accettati dal CFR. 

Quando una qualunque organizzazione non accetta che vengano rese pubbliche le sue discussioni e le sue attività, dobbiamo dubitare delle informazioni che ci fornisce. I documenti del CFR, rappresentano i fatti reali o ciò che il Council vuole che noi vediamo e crediamo? Nel libro di Jim Marrs “Rule by Secrecy”, l’economista Kenneth Galbraith, ex membro dell’organizzazione, definisce le pratiche del CFR uno scandalo. Egli si chiede “perché degli uomini d’affari dovrebbero incontrarsi con degli esponenti del Governo per discutere di informazioni da non rendere disponibili alla pubblica opinione, soprattutto quando queste possono essere economicamente vantaggiose?”.

Esiste un’altra organizzazione con lo stesso obiettivo di Governo Unico Mondiale, la quale si differenzia solo per il fatto che i suoi membri rappresentano l’alleanza mondiale del commercio, che comprende il Nord America, l’Europa Occidentale e l’Asia. 
Si chiama “Trilateral Commission” ed è stata fondata e finanziata da David Rockefeller nel 1973. Prima di formare questa organizzazione, egli ha testato l’idea di darle vita, durante il meeting del Gruppo Bilderberg del 1972 a Knokke, in Belgio. Non molti sanno che gli stessi individui che appartengono al CFR e al Bilderberg partecipano anche alla Trilateral Commission. Il CFR coinvolge solo membri americani. Al Bilderberg partecipano solo personalità degli Stati Uniti, del Canada, dell’Europa Occidentale. La Trilateral Commission coinvolge tutto il potere finanziario del mondo. David Rockefeller, la cui famiglia ha finanziato il CFR, è il comune denominatore di tutti questi gruppi paralleli. Non è solo il presidente emerito del CFR, ma fornisce anche il suo personale supporto e continui finanziamenti al CFR, alla TC e al Gruppo Bilderberg. 

Queste tre organizzazioni appartengono ad una élite egoista, che protegge la propria ricchezza e i propri investimenti in banche internazionali e in multinazionali attraverso l’espansione dell’economia, a discapito dello sviluppo delle nazioni e dei Paesi del Terzo e del Quarto Mondo: le politiche che esse promuovono portano benefici unicamente a loro, sottomettendoci ad un unico Governo Mondiale. Per capire l’estensione del Bilderberg, del CFR e della TC, è sufficiente ricordare che quasi tutti i candidati, di entrambi i partiti, alle presidenziali degli Stati Uniti, appartengono ad almeno a una di queste organizzazioni, e lo stesso discorso vale per molti senatori e membri del Congresso, per la maggior parte dei protagonisti politici del Paese, specialmente nel settore della politica estera, per molti membri della stampa, per molti appartenenti alla leadership della CIA, dell’FBI, dell’IRS (il Fisco americano) e per molti membri delle altre organizzazioni rimanenti che agiscono a Washington.

Per quanto riguarda i presidenti degli Stati Uniti, abbiamo una lunga serie di candidati, cha hanno partecipato e/o vinto le elezioni ogni quattro anni e che facevano parte del CFR. Nel 1952 e nel 1956, il membro del CFR Adlai Stevenson sfidò Eisenhower. Nel 1960, fu la volta di una sfida tra membri del CFR, Nixon contro Kennedy. Nel 1964, l’ala conservatrice del Partito Repubblicano sconvolse l’establishment, candidando il suo esponente, Barry Goldwater, contro quello appoggiato da Nelson Rockefeller, Johnson; Rockefeller, insieme all’ala del CFR, dipinse Goldwater, come un “pericoloso radicale, che vorrebbe abolire la Sicurezza Sociale e sganciare la bomba atomica su Hanoi, e in generale lo definirono una reincarnazione di Mussolini, il dittatore fascista”; Goldwater venne umiliato e Johnson vinse alla grande. Nel 1968, vi fu ancora una volta una sfida all’interno del CFR: Nixon contro il democratico Hurbert Humphrey. Nel 1972, di nuovo due membri del CFR:

Il presidente Nixon contro lo sfidante democratico George McGovern. Nel 1976, il presidente repubblicano Gerald Ford, del CFR, contro lo sfidante, del CFR e della Trilateral Commission (TC), Carter. Nle 1980, il presidente Carter venne sconfitto da Ronald Reagan, che, pur non essendo un membro del CFR, ne aveva uno come vicepresidente: George H.W. Bush; Reagan, dopo essere diventatopresidente, posizionò nel suo staff 313 membri del CFR. 

Per curiosità: anche il terzo candidato, l’indipendente John Anderson era un membro del CFR. Nel 1984, il presidente Reagan si scontrò con il democratico Walter Mondale, membro del CFR. Nel 1988, George H.W. Bush, ex boss della CIA e membro del CFR, fu sfidato dal poco conosciuto Governatore del Massachussets, Michael Dukakis, membro anche lui del CFR. Nel 1992, il presidente Bush si trovò contro uno sconosciuto Governatore del poco importante Stato dell’Arkansas: era Bill Clinton, membro sia del Bilderberg che del CFR e della TC. Quando Clinton divenne presidente, mise un centinaio di membri del CFR nella sua amministrazione; inoltre, il team di Clinton e di Gore fu supportato e finanziato dai membri del CFR. Nel 1996, Clinton venne sfidato dal veterano repubblicano, e membro del CFR, Robert Dole. Nel 2000, il democratico Al Gore, del CFR, venne battuto dal Governatore del Texas, George W. Bush, figlio dell’ex presidente George H.W. Bush.

Il vincitore, pur non facendo parte del CFR, venne supportato dai suoi membri durante la conquista del potere. Nello staff di Bush erano inclusi Condoleeza Rice, Dick Cheney, Richard Perle, Paul Wolfowitz, Lewis Libby, Colin Powell e Robert Zoellick, tutti membri del CFR. Nel 2004, Bush si riconfermò presidente contro un altro membro del CFR, il democratico John Kerry. Questo dimostra che, tra il 1928 e il 1972, ha sempre vinto le elezioni presidenziali un membro del CFR (escluso Lyndon Johnson, che ha comunque ripagato l’organizzazione, posizionando i suoi membri in tutti i ruoli chiave del governo). George H.W. Bush aveva 387 membri del CFR e della TC nella sua amministrazione. Nixon, all’inizio del suo mandato, posizionò 115 membri del CFR nel ruoli chiave dell’esecutivo. Dei primi 82 nominativi, appartenenti alla lista stilata dal presidente Kennedy, per il Dipartimento di Stato, 63 erano di esponenti del CFR, secondo quanto riferisce un documento scritto da Arnold Beichmann, apparso sul Christian Science Monitor l’1 settembre 1961. 

L’articolo si intitolava semplicemente “Council on Foreign Relations”. In pratica, il CFR ha funzionato come ufficio di collocamento virtuale, per il Governo Federale, sia che fosse composto da democratici o da repubblicani, indifferentemente. L’editorialista Edith Kermit Roosevelt, pronipote del presidente
Theodore Roosevelt, ha affermato, in proposito, che “molte persone sono all’oscuro dell’esistenza di questa mafia legalizzata. Il potere di questa organizzazione coinvolge tanto il professore, che ottiene una borsa di studio dall’organizzazione, quanto il candidato a un posto nel governo o nel Dipartimento di Stato. Determina le politiche
nazionali, in quasi tutti i settori” .

George Wallace, il candidato democratico alle presidenziali in quattro circostanze, negli anni Sessanta e Settanta, coniò un famoso slogan: “Non c’è la benché minima differenza tra Democratici e Repubblicani”. E aveva ragione. Che il presidente sia un democratico o un repubblicano, un conservatore o un liberale, la critica degli oppositori gli si scaglia contro comunque, senza in realtà colpire chi gestisce realmente il potere; infatti a prendere le decisioni sono sempre loro, i membri del CFR. I presidenti degli Stati Uniti vanno e vengono, ma il potere e il programma del CFR restano sempre invariati. L’elettore medio non è così stupido. L’opinione pubblica si rende conto che c’è qualcosa che non va. 

Un sondaggio sulla politica evidenzia che è sempre più forte l’idea che niente cambi, nel governo, a prescindere da chi si vota. Questa sensazione diffusa ha fatto in modo che calasse costantemente l’affluenza alle urne e che si diffondesse il cinismo tra i cittadini. A prescindere da quello che sente l’opinione pubblica, lo scopo del CFR non è cambiato fin dalla sua fondazione, avvenuta nel 1921, all’Hotel Majestic di Parigi. Kingman Brewster Jr., ambasciatore degli Stati Uniti in Gran Bretagna e rettore dell’Università di Yale, ha dato il suo contributo alla stesura dell’articolo “Riflessioni sugli obiettivi per la nostra Nazione”. 

Come membro del CFR, Brewster non si distanzia dagli obiettivi del Concilio, quando afferma che il “nostro obiettivo nazionale deve essere l’abolizione della sovranità americana: dobbiamo assumerci il rischio di invitare le altre nazioni a fondere la loro con la nostra”. Questi rischi includono il disarmo, al punto tale che l’America non sarebbe in grado di opporsi ad una missione di pace organizzata dalle Nazioni Unite. Poi l’America dovrebbe cedere allegramente la propria sovranità al Governo
Mondiale, per favorire la formazione di quella che è definita la “Comunità Mondiale”. James Warburg, figlio di Paul Warburg, uno dei fondatori del CFR, il 17 febbraio del 1950 rilasciò una schietta dichiarazione alla Commissione Senatoriale per gli Affari Esteri:

“Formeremo un Governo Mondiale, che vi piaccia o no, e lo otterremo o col consenso o con la forza”.

Nel suo libro “Il Futuro del Federalismo”, Nelson Rockefeller afferma: “Nessuna nazione, oggi, può difendere la propria libertà o garantire la soddisfazione della totalità dei bisogni e delle aspirazioni dei propri cittadini, agendo solamente entro i propri confini e sfruttando solo le proprie risorse, quindi lo Stato Nazionale, che agisce da solo,
risulta, sotto molti aspetti, anacronistico, come lo diventarono a un certo punto le città-stato greche nell’antichità”.

Di fatto, il CFR stava pianificando il Nuovo Ordine Mondiale già prima del 1942. Un editoriale, apparso a pagina 2 del Baltimore News-Post l’8 dicembre 1941, il giorno dopo il bombardamento di Pearl Harbour, prediceva la formazione di una nuova alleanza mondiale, che avrebbe elaborato una dichiarazione dei diritti fondamentali dell’Uomo…e per proteggere tali diritti, si doterà di strutture e poteri tali da punire i singoli individui che li violeranno, inoltre le Nazioni Unite sono guidate da un gruppo di membri del CFR, chiamato “Informal Agenda Group”. Questo gruppo ha già stabilito gli scopi delle Nazioni Unite e ha contattato tre procuratori legali del CFR, che hanno dato loro forza costituzionale. Dopodiché hanno presentato tali scopi al Presidente Roosevelt, che nei giorni successivi li ha resi noti all’opinione pubblica. Quando si è tenuta la conferenza costitutiva delle Nazioni Unite a San Francisco, più di quaranta delegati degli Stati Uniti erano membri del CFR. Successivamente, le Nazioni Unite adottarono la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo. Prima, la legge internazionale controllava unicamente come le varie nazioni regolavano i diritti dei propri cittadini. 

Ora, le Nazioni Unite hanno il diritto di rapire un singolo individuo, all’interno dei confini di una nazione indipendente, per trascinarlo davanti al Tribunale dell’Aja. Anche se i crimini di guerra sono atroci, ogni nazione è in grado di punire i colpevoli con le proprie leggi. Finora, comunque, non si registrano particolari proteste contro questa clamorosa violazione della giustizia internazionale. Nel 1941 Quincy Wright, docente universitario presso l’Università di Chicago, membro del CFR ed esperto di Diritto Internazionale, ha espresso come deve essere il Nuovo Ordine Mondiale: “Un solo governo per tutto il mondo, che limiti le varie sovranità e l’indipendenza delle nazioni.” 

Il fatto che queste dichiarazioni, rilasciate all’inizio della Seconda Guerra Mondiale, non siano state paragonate alla politica di Hitler del Nuovo Ordine, dimostra quanto era radicato l’isolazionismo americano all’epoca. Terry Boardman, nel corso di una conferenza nell’ottobre del 1988, in merito alla visione del dottor Wright, questa prevedeva tre sistemi continentali: gli Stati Uniti d’Europa, un Sistema Asiatico e una Unione Pan-Americana, e inoltre ogni sistema continentale avesse un unico esercito e che le singole forze militari venissero gradualmente ridotte o eliminate. Ancora, con l’avvento del Governo Mondiale, si sarebbe dato vita ad un unico esercito mondiale e ad un’unica valuta mondiale. Perché la famiglia Rockefeller voleva eliminare la sovranità nazionale degli Stati Uniti, già da loro controllata, e porla sotto il controllo del Governo Mondiale? 

Perché non si preoccupava che il suo potere e la sua ricchezza potessero essere minacciati dal Nuovo Ordine Mondiale? Perché i Rockefeller, il Gruppo Bilderberg, il CFR e la Trilateral Commission sapevano benissimo che sarebbero stati loro a controllare il Nuovo Governo Mondiale. Se questi sono i loro scopi, creare un solo mercato globale, governato da un unico governo mondiale, che controlli i tribunali, i sistemi scolastici, ciò che la gente legge e pensa, in cui esista un solo esercito mondiale, gestito finanziariamente da un’unica banca mondiale attraverso un’unica moneta mondiale; saremmo molto stupidi, se continuassimo ad ignorare quello che sta succedendo a noi e al mondo in cui viviamo. In una dichiarazione di G. William Domhoff, scrittore e studioso, dice che il CFR ha storicamente operato attraverso piccoli gruppi di circa 25 persone, che riuniscono i leader dei 6 gruppi socialmente più importanti, industriali, speculatori finanziari, ideologi, militari, professionisti specializzati come avvocati, medici, dottori e sindacalisti, che discutono di temi specifici riguardanti la politica estera. Nel suo libro “The Higher Circles” del 1970, spiegava come questa élite di potere determini la politica estera: “Gruppi di discussione analizzano il problema a livello generale, cercando di definire proposte e alternative. Molti di questi gruppi, successivamente, formano ulteriori gruppi di studio, che forniscono i loro risultati a gruppi di ricerca del CFR o a singoli membri.”

Durante uno di questi gruppi di discussione, nel 1968, l’ex direttore operativo della CIA, Richard Bissell, che è stato anche consigliere della “Ford Foundation”, manifestò la volontà di aumentare le presenze di membri del CFR nelle operazioni segrete della CIA, in modo che, al momento del coinvolgimento del CFR nelle operazioni, la cosa apparisse più discreta. “Se l’Agenzia vuole essere efficace, deve coinvolgere in modo sempre maggiore le organizzazioni private, quindi vanno migliorate le relazioni che si sono già instaurate. Ma abbiamo bisogno di operare in modo ancora più segreto, ponendo maggiore attenzione agli intermediari. Gli interfaccia della CIA con il resto del mondo hanno bisogno di maggiore protezione. Se molti gruppi non saranno in grado di ricevere aiuti sotto forma di finanziamenti, i danni conseguiti saranno più gravi di quanto si possa immaginare. Gli interfaccia della CIA con altre organizzazioni sono formati da gruppi d’affari e di studio, e questi vanno sostenuti”. 

L’influenza del CFR sembra coprire l’intero sistema di vita dell’America. Nel libro Domhoff cita il politologo Lester Milbrath, il quale affermava che “il CFR pur non essendo finanziato dal Governo, collabora con esso talmente a stretto contatto che risulta difficile distinguere le azioni suggerite dal CFR da quelle assunte liberamente dal Governo. Le sue forme più importanti di finanziamento sono le multinazionali e le più importanti organizzazioni di potere”. Delle organizzazioni di cui parla Milbrath, quelle che maggiormente l’hanno finanziato nel corso degli anni, sono la Rockefeller Foundation, la Carnagie Foundation, e la Ford Foundation. Domhoff conclude nel libro: “Queste organizzazioni che sostengono il CFR, sono nelle mani degli uomini della Bechtel Construction, oppure della Chase Manhattan, o della Kimberly-Clark, o della Monsanto Chemical, o di decine di altre multinazionali. Per chiudere il cerchio, infatti, molti dirigenti di queste multinazionali sono membri del CFR. Agli inizi degli anni Sessanta, Dan Smoot scoprì che 12 dei 20 membri del consiglio di amministrazione della “Rockefeller Foundation”, 10 su 15 di quelli della “Ford Foundation”, e 10 su 14 di quelli della “Carnagie Foundation” erano membri del CFR.


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